CREATIVITÀ: LA FORMA "FANTASIA"
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Written by: Renzo Ruggieri
Publication: "Strumenti e Musica" (Ancona)
Submitted from:: Fisarmonica elettronica e MIDI
Date written: Aprile/Maggio 1997
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PREMESSA
"Linsegnante vero non si vede con allievi di talento, ma in
quelli mediocri".
Ho sempre bene in mente questa frase, che mi spinge continuamente a cercare
le vie più efficaci e le soluzioni più durature per tutti
i miei allievi, indipendentemente dalla loro predisposizione musicale.
Dico questo per introdurre un tema pochissimo affrontato e che personalmente
ritengo fondamentale per tutto il mondo dellarte: la creatività.
Diffidate sempre da chi propone solo schemi e tiene poco conto dellunicità
umana.
Lelettronica si presta particolarmente ai nostri scopi per le immense
potenzialità timbriche; infatti, tutti gli allievi hanno, prima
o poi, proposto qualche situazione personalizzata elettronicamente.
Un
altro vantaggio della musica elettronica consiste nella mancanza di un
confronto diretto con i grandi compositori del passato; questo permette
a tutti di poter, in qualche maniera, esprimersi senza limproponibile
paragone.
LA "FORMA FANTASIA"
Vi sono molti esercizi possibili per sviluppare la creatività;
io ne uso uno in particolare che credo possa essere di comune interesse,
per ladattabilità alle varie circostanze e per fini strettamente
didattici: la "Forma Fantasia" è il suo nome.
Ho pensato di definire una serie di consigli, per aiutare i giovani musicisti
alla comprensione dei parametri fondamentali della musica e per luso
della loro creatività.
Brani troppo lunghi non erano adatti, erano meglio brevi momenti musicali,
che potevano descrivere una storia inventata dagli allievi stessi, ma
guidata e corretta da me. In breve, ho dovuto organizzare una forma musicale,
con un minimo di logica interna e con un rapporto tensione/rilassamento
funzionale anche per lascoltatore finale.
Dalle prime prove venne fuori che cinque piccoli momenti, di circa 30
secondi ciascuno, erano una giusta soluzione; ogni parte doveva essere
autosufficiente e quellentrante doveva creare maggior interesse
della precedente. Tutto questo, però, era inutile senza fissare
precisi scopi didattici, per questo ho stabilito che ogni parte doveva
sensibilizzare lallievo ad un elemento strettamente musicale.
Con il primo momento parlo darmonia e il ragazzo deve comporre una
successione daccordi concatenati liberamente; suggerisco dusare
nella mano destra tre-quattro note contemporanee (accordi liberi) e con
la sinistra una sola nota per il basso.
Con il secondo introduco il concetto di melodia e lascio inventare una
linea melodica a piacere. Paragono la melodia al parlare, limitando i
miei interventi a piccoli aggiustamenti per leventuale quadratura
musicale. Lallievo suona con la mano destra la linea melodica, mentre
con la sinistra accordi ribattuti o arpeggi; naturalmente suggerisco qualcosa,
qualora egli non proponga nulla defficace. Nei casi più disperati,
preparo io stesso uno schema di otto-sedici battute usando giri armonici
semplici e tutto si semplifica.
Nel terzo parlo di ritmo, mettendone in risalto la regolarità degli
accenti. In questa parte evito di dare suggerimenti; chiedo soltanto di
creare uno o più ritmi fra le mani, senza badare allaspetto
musicale in senso stretto.
A questo punto, avendo esaurito gli elementi fondamentali della musica,
invito il ragazzo alla realizzazione di qualcosa di fortemente creativo.
Suggerisco, di frequente, una forma moderna (es. un Blues) o scrivo un
giro facilissimo di accordi diatonici. Lo studente sceglie uno stile musicale
che trova nel proprio strumento elettronico e inizia ad improvvisare liberamente.
Naturalmente la sinistra esegue gli accordi per lauto-accompagnamento,
mentre la destra cerca nuove melodie. Suggerisco qualche scala da usare
o indico le note che sono fuori tonalità (note da non usare) per
incoraggiarli. È incredibile come i ragazzi sono straordinariamente
diversi luno dallaltro da piccoli e come con la crescita tendano
ad uniformarsi: ecco la mia prima grande soddisfazione.
Per lultima parte parlo di tecnica strumentale chiedendo a loro
dorganizzare qualcosa che è di difficile esecuzione. Questo
naturalmente aiuta a chiudere il brano, ma soprattutto fa capire al giovane
studente che la musica è fatta anche di questo elemento e che occorrono
sacrifici per ottenere risultati. Suggerisco in genere qualcosa di rapido.
UN PROBLEMA INASPETTATO
Quando mi sembravano risolti tutti i problemi, ne ho incontrato uno nuovo
ed inaspettato: "Ai ragazzi manca la scintilla per accendere la propria
creatività".
Era necessario un nuovo elemento per lispirazione: una storia...
(seconda parte)
Il
mese scorso ho accennato allimportanza della creatività e
a comessa può stimolare e aiutare gli studenti di strumenti
elettronici (e non solo), nella comprensione dei parametri fondamentali
della musica. Chiedevo a loro di scrivere cinque brevi momenti, per mettere
in risalto alcuni elementi musicali come: armonia, melodia, ritmo, creatività
e aspetto tecnico.
Evitavo accuratamente di suggerire melodie o armonie, limitando i miei
interventi alle sole correzioni.
Nonostante tutto mancava ancora qualcosa che li spingeva attraverso il
mondo della fantasia (nellaccezione meno musicale possibile, proprio
per la mancanza dobiettivi artistici, in senso stretto): mancava
una storia.
LA STORIA
Non potevo inventarla io ma neanche lasciare che la cosa si allontanasse
troppo dalle mie intenzioni; per questo decisi di fissare dei punti dal
quale loro sarebbero partiti. Diversi tentativi mi convinsero che la storia
doveva descrivere una possibile situazione reale, scelsi, quindi, il seguente
motto: "Con i sacrifici che fai oggi puoi essere musicista domani".
LA REALIZZAZIONE
Descriverò, per una maggiore comprensione, il lavoro di un giovanissimo
allievo
- Diego di dodici anni -.
Armonia: i ragazzi sentono una successione di accordi come un qualcosa
dampio e rarefatto. Suggerisco loro di iniziare a pensare ad una
grande valle senza colore che essi devono riempire con il loro preferito.
A destra (DX) devono suonare tre note contemporanee e a sinistra (SX)
un basso. Diego mi ha proposto una valle piena di colori che lui ha musicalmente
realizzato con timbri di voci elettroniche, usando in prevalenza accordi
dissonanti e minori. Ha inserito sia crescendi, sia diminuendi che cambi
di tempo. I problemi maggiori li ha affrontati quando ha dovuto collegare
fra loro le triadi; dopo avergli suggerito di tenere i bassi in gradi
congiunti è arrivato ad una situazione che lo soddisfaceva.
Melodia: indico che la melodia è come parlare, ad una frase deve
corrispondere una risposta connessa. Per la storia, loro devono immedesimarsi
in un personaggio o in un animale immaginario che cammina per la valle;
questamico si dirige verso una direzione o un qualcosaltro
che rappresenta la meta finale: la realizzazione di un loro desiderio.
La SX esegue un ribattuto regolare di accordi (o un arpeggiato) e la DX
crea una melodia. Diego ha inizialmente proposto una serie di frasi dal
quale ho scelto le migliori; quando in seguito ha trovato la sua successione
armonica, lho aiutato a combinare le cose. Qualche correzione finale
per la quadratura musicale e la sua formichina passeggiava per la valle
colorata.
Ritmo: un piccolo discorso sulla regolarità degli accenti e la
proposta di creare problemi alla formichina, sono state le premesse per
parlare di ritmo; la storia ha un riferimento alle difficoltà che
incontrano gli allievi quando devono affrontare diverse ore di studio.
Normalmente lascio, in questa sezione, completa libertà per la
scelta delle atmosfere e delle sonorità. Diego, con un timbro di
fiati digitali, ha creato il suo ritmo alternando seste fra le mani; ha
concluso con due glissati (asc./disc.) e qualche grappolo di note ottenuto
con i pugni chiusi. Perché?... semplice: la formichina aveva incontrato
la forza devastante di un terremoto.
Creatività: quando parlo di creatività, innanzi tutto insegno
a non attendere mai che le cose vengano dal cielo, poi cerco di liberare
completamente la loro fantasia lasciandogli suonare tutto quello che desiderano,
anche quando questo non è corretto o sensato. Ho scritto un giro
armonico (Diego ha scelto un Blues) e una serie di note che non andavano
mai fuori tonalità; la SX ha subito attivato lo stile relativo
(auto-accompagnamento) e la destra ha iniziato... (inizialmente) a muoversi.
La formichina nel frattempo, guardandosi intorno, aveva scoperto delle
erbe magiche che buttate in terra calmavano immediatamente le ondulazioni
terrestri.
Tecnica: quando parlo di tecnica intendo, non solo velocità delle
dita, ma anche di pensiero; ossia il ragazzo deve cercare qualcosa che
lo porti a lavorare sodo. La storia ha ovviamente una conclusione felice,
con la formichina che raggiunge la meta e può gioire, nonostante
le difficoltà passate. Il nostro piccolo artista ha scelto nuovamente
uno stile a lui molto vicino (DiscoMusic) e, sopra un classico giro armonico,
ha intessuto bicordi in sincope e semicrome.
CONCLUSIONI
I livelli di lettura sono molti e permettono allo stesso studente di
ragionare su più cose contemporanee - sviluppo della creatività
e dellintelligenza quindi -.
Il nome "Forma Fantasia" mi sembra azzeccato perché,
in qualche modo, descrive le intenzioni ed è famigliare ai giovani;
la conferma è venuta proprio da Diego che ha chiamato il brano
"Fantasy".
Sto provando, ora, lesercizio con strumenti acustici sperando che,
nonostante le maggiori difficoltà, funzioni ugualmente.
LA FORMA FANTASIA (motto: "Con limpegno di oggi puoi
diventare musicista domani". |
1° ARMONIA |
2° MELODIA |
3° RITMO |
4° CREATIVITÀ |
5° TECNICA |
DX = accordi
SX = basso |
DX = melodia
SX = accordi |
ribattuti o arpeggiati Creare uno o più ritmi usando entrambe
le mani |
DX = improvvisazione
SX = auto-accompagnamenti |
DX = melodia difficile
SX = auto-accompagnamento rapido |
Grande valle senza colore che lallievo deve colorare con il
colore preferito. |
Un essere (personaggio o animale fantastico) si muove nella valle
dirigendosi verso una meta desiderata. |
Durante il cammino lessere ha delle grosse difficoltà
a proseguire. |
Dopo diversi tentativi viene trovata la soluzione al problema e
il nostro amico può proseguire. |
Raggiunta la meta, lessere inizia a correre e a saltare di
gioia. |
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