Movimento perpetuo by Francesco Palazzo Review by Alessandro Mugnoz.


“Movimento perpetuo”

Francesco Palazzo

Digressione music srl – 2013 (www.digressionemusic.it)
29 luglio 2013

“Movimento perpetuo”

Ecco un CD che, per i cultori della fisarmonica “classica”, è veramente prezioso: esso racchiude circa 50 anni di significative composizioni (quasi tutte originali per il nostro strumento, tranne la prima e l’ultima traccia), le quali – come in un ricco caleidoscopio – evidenziano molte delle conquiste tecnico-linguistiche compiute dalla fisarmonica negli ultimi decenni.

Il merito di tutto ciò – dall’aver ideato l’interessante programma (adeguatamente commentato nel relativo booklet) all’averlo magistralmente interpretato e adattato al proprio strumento (dopo vari anni di intenso lavoro) va a Francesco Palazzo, ottimo concertista e valente didatta, operante presso il conservatorio di Bari.

Ma il valore di questo disco risiede anche nell’aver accostato brani ormai storici e divenuti dei veri e propri capisaldi della letteratura fisarmonicistica colta ad altri pezzi meno noti o più recenti. Dunque si possono apprezzare i “classici” della letteratura nord-europea, come la brillante e ritmica Toccata n.1 di Schmidt e le elaborate Metamorphoses di Lundquist, l’estatica e astratta Melodia del giapponese Hosokava, ma anche la monumentale Sonata “Et expecto” (in 5 movimenti) della Gubaidulina, nella quale – come in altre sue pagine – la grande autrice russa coniuga sapientemente sapori contemporanei/sperimentali e arcaici (con richiami al “gregoriano” e ai Corali); si ha poi la possibilità di ascoltare l’aleatorio Improvvisazione n.1, uno dei primi pezzi per fisarmonica totalmente innovativi scritto (nel 1973) dal fisarmonicista-compositore S. Di Gesualdo. Ma le vere “sorprese” del CD sono costituite dalle due interessanti composizioni dello stesso Palazzo: Movimento perpetuo, una sorta di studio “trascendentale” e l’espressiva Elegia, nonché dalle riuscitissime trascrizioni, con cui si completa l’impegnativo programma, ossia l’intimo e meditativo Nocturne (1977), dall’originale per organo, della francese G. Tailleferre ed il notevole e seducente Overture to Orpheus (1982), brano scritto dall’olandese L. Andriessen per clavicembalo, ma la cui intelligente interpretazione di Palazzo ce lo fa percepire come pensato per la fisarmonica.

Concludiamo con un ulteriore valore aggiunto: sembra che l’interprete, con la sua speciale fisarmonica “a piano”, abbia voluto rompere determinate “barriere”: fra brani originali e trascritti (anche contemporanei!), ma soprattutto tra fisarmonica - e fisarmonicisti - “a bottoni” e fisarmonica “a piano”… (con annesse gelosie e presunti sensi di “superiorità”). In effetti tutti dovremmo sentirci parte di una “grande famiglia”: quella della Musica, prima ancora che della fisarmonica!



Reviewed by Alessandro Mugnoz– July, 2013.

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