CD Review


"R. Galliano plays BACH"
Richard Galliano (e quartetto/quintetto d'archi)
Artist
23 Aprile 2010

Ecco un disco importante, che probabilmente lascerà un segno nella discografia fisarmonicistica e degli strumenti ad ancia libera (e non solo!). Si tratta di un lavoro significarivo perché, in primo luogo, l'ideatore - e interprete principale - del programma è unanimemente considerato uno dei più grandi fisarmonicisti attualmente in attività; poi perché, per la prima volta, la prestigiosa etichetta Deutsche Grammophon dedica un intero CD monografico alla fisarmonica classica. Inoltre perché il disco possiede una sua "originalità" e anche una propria valenza "didattica"…

Guardando la copertina del disco, l'accostamento Bach - Galliano potrebbe subito far pensare ad arrangiamenti jazzistici di alcune pagine del sommo musicista (non sarebbe stata, per altro, la prima volta). In realtà l'operazione di Galliano risulta perfettamente nell'ambito della "musica classica", attraverso pertinenti trascrizioni e interpretazioni, rese con efficacia e proprietà stilistica grazie anche alla scelta e all'apporto degli strumenti/strumentisti che hanno collaborato al progetto del fisarmonicista francese, che - vale la pena di ricordare - è musicista poliedrico, divenuto un protagonista del jazz attuale e del new-tango, oltre che "inventore" del new-musette, ma con un passato musicale anche "classico", ad iniziare dagli studi accademici.

Il rapporto tra la musica di Bach e la fisarmonica è ormai centenario… ricordiamo che uno dei primi fisarmonicisti ad eseguire pagine bachiane - come è documentato fin dai primi anni del novecento - fu l'italiano Giovanni Gagliardi (vedi il suo "Manualetto del fisarmonicista" - Parigi, 1911), per poi proseguire, sempre più intensamente - sia a livello didattico che artistico (da L.O. Anzaghi a S. Di Gesualdo) - fino ad oggi. Ma il repertorio bachiano a cui i fisarmonicisti hanno sempre attinto era, naturalmente, quello solistico per "tastiera" (quindi: clavicembalo oppure organo), con qualche incursione - soprattutto nel caso di gruppi di fisarmoniche - in alcune pagine orchestrali. .

Galliano ci propone invece un programma articolato, attingendo a vari settori dell'enorme produzione bachiana… e lo fa sia per il proprio strumento "solo", allargandone la visione e trascrivendo dal violoncello (Prélude dalla Suite per solo Cello, BWV1007) ed utilizzando la sola tastiera sinistra (con il suo sistema a note singole "per quinte", ad una sola "voce"!), oppure dal flauto solo (Allemanda dalla Partita per flauto solo, BWV 1013) utilizzando la sola tastiera destra; ma anche come "solista" in dialogo con un piccolo ensemble di archi - quartetto o quintetto, sempre con contrabbasso - come nei Concerti per violino (BWV 1041 in la min.), per clavicembalo (BWV 1056 in fa min.) e per oboe (BWV 1060 in do min.); inoltre per completare il ventaglio di possibilità di impiego, Galliano "utilizza" la fisarmonica anche come strumento per il "basso continuo" (in sostituzione del cembalo) accompagnando il violino solista (che a sua volta sostituisce il flauto) nel brano Siciliano, dalla Sonata BWV 1031, in mib magg. Il programma, dopo il Contrapunctus I dall'Arte della fuga (dove lo strumento appare nella sua solita veste solistico-polifonica), termina con un omaggio del Galliano compositore, ovvero con la sua Aria dalle liriche reminiscenze barocche.

A ulteriore conferma della ricchezza e originalità di questa "offerta musicale" dobbiamo aggiungere che, all'inizio del programma, in due delle pagine bachiane più note - la Badinerie (dalla Suite in si min. BWV 1067) e l'Aria dalla Suite in re BWV 1068) - Galliano utilizza rispettivamente l'accordina (una sorta di armonica a bocca con tastiera "a bottoni") ed il bandoneon.

In conclusione, un CD veramente esemplare che consente di ascoltare ed apprezzare la musica di Bach sotto un'altra luce… e che rappresenta uno sdoganamento dello strumento fisarmonica: visto non solo come "tastiera", ma effettivamente anche come versatile strumento "aerofono", considerandolo poi non esclusivamente come "solitario solista". Tutto ciò nell'ambito di uno dei repertori più nobili che la storia della musica abbia ereditato! Quindi un lavoro che rappresenta una vera "pietra miliare" per gli strumenti ad "ancia libera"; e di questo l'artefice Richard Galliano ne è ben consapevole, come si può leggere nelle note di presentazione autografe all'interno del booklet.

Ovviamente un disco imperdibile per tutti gli appassionati della fisarmonica e, prima ancora, della grande musica.

Recensioni CD - Alessandro Mugnoz
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