Il programma propone, con l'esclusione delle ultime due tracce, composizioni di Astor Piazzolla, in una veste classicamente "cameristica" (in trascrizioni di José Bragato o curate dal fisarmonicista del trio: Roman Pechmann). La formazione - violino, violoncello e fisarmonica - nello "scarnificare", in qualche modo, il sound originario del maestro argentino, al tempo stesso quasi ne chiarifica l'armonia e soprattutto le linee contrappuntistiche avendo opportunamente scelto quei brani dal carattere più "polifonico" (come, tra gli altri, le Estaciones porteñas, La muerte del angel o la Fuga 9). L'intento del trio, che spesso raggiunge livelli considerevoli di affiatamento e di amalgama (i tre strumenti si fondono a meraviglia), sembra puntare con convinzione all'esaltazione della cantabilità delle melodie piazzolliane, senza però sacrificare il piglio e gli accenti tipici di questa affascinante musica. Il disco termina con un omaggio a Piazzolla (Tango for Astor) di Klaus Paier e con una "sorprendente" versione di Take ten di Franck Marocco, brano che, pur in un differente stile, è accomunato al "Tango nuevo" da una esuberante ritmicità abbinata ad un'aperta cantabilità. Recensioni CD - Alessandro Mugnoz |