CD Review


“Opera deLight”

Le belle voci
(Beverley Chiat – soprano, Violina Anguelov – mezzosoprano,
Nicola Cencherle – tenore, Stanislav Anguelov - fisarmonica)
Artist
09 January 2009

Ecco un godibile CD prodotto dal gruppo sudafricano “Le belle voci”, composto dai cantanti B. Chiat (soprano), V. Anguelov (mezzosoprano), N. Cencherle (tenore) e dal fisarmonicista Stanislav Anguelov, autore di tutti gli arrangiamenti.

Il programma è tipicamente antologico e alquanto accattivante, comprendendo celebri arie d’opera e romanze, canzoni napoletane e varie altre songs, anche di matrice etnica o popolare.

Dal repertorio melodrammatico si può apprezzare pagine che vanno dalla Barcarola (dai “Racconti di Hoffmann”) di Offenbach alla Seguidilla (dalla “Carmen”) di Bizet; da Una voce poco fa (da “Il barbiere di Siviglia”) di Rossini a Quando me n’vò (da “La Bohème”) di Puccini; o da Caro nome (dal “Rigoletto”) di Verdi al Nessun dorma (dalla “Turandot”) dello stesso Puccini.

Tra le più classiche melodie napoletane citiamo: ‘O sole mio, ‘O marenariello, Santa Lucia, e ‘O surdato ‘nnammurato. Il variegato programma è arricchito da altre “romanze” e songs di diversa provenienza, come la notissima Mattinata di Leoncavallo, il divertente Duetto buffo di due gatti di Rossini, il Parla più piano dalla colonna sonora di Nino Rota (dal film “Il Padrino”), o il più recente Caruso di Lucio Dalla, omaggio all’illustre tenore del passato, ma anche alla grande tradizione belcantistica partenopea. Non mancano poi brani tradizionali meno noti (almeno a livello internazionale) come il canto balcanico Devojce (La giovane fanciulla) e A Yiddishe Mamme.

Sicuramente un disco che si ascolta con piacere, grazie alle veramente “belle voci” dei tre cantanti, accompagnati egregiamente, oltre che dalla sempre presente fisarmonica di Stanislav Anguelov, anche da tre strumentisti ospiti: J. Domagala (violino), C. Lazar (contrabbasso) e O. Firmani (mandolino), i quali integrano e caratterizzano gli arrangiamenti in alcuni brani.

Concludendo dobbiamo rimarcare come il fisarmonicista-arrangiatore sia riuscito, in molti casi, a non far sentire la mancanza dell’orchestra – o del “solito” pianoforte – dimostrando (e confermando) chiaramente che lo strumento fisarmonica può essere impiegato efficacemente anche nel contesto “lirico” (o vocale-strumentale)…

Insomma un CD per tutti gli amanti del bel canto e, in generale, della bella musica!
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