The Groanbox Boys Smokestack Trilogy Bel disco. Veramente. Questi due ragazzi americani di stanza a Londra ci dicono chiaramente che la memoria non è un optional se vogliamo continuare a guardare con fiducia al futuro. Cory Seznec e Michael Ward Bergeman rendono laffresco di unAmerica che fu quella degli hobo e dei treni a vapore - senza cadere nella nostalgia ma risultando invece freschi e propositivi. Essendo entrambi cantanti e polistrumentisti (oltre alla fisarmonica troviamo larmonica a bocca, il banjo, la chitarra acustica, il piano e le percussioni) riescono a coprire una vasta gamma di ritmi,stili e atmosfere. I brani cantati si alternano intelligentemente agli strumentali e, per quanto riguarda la fisarmonica, bisogna dire che pur non essendo lo strumento principale in assoluto è pur vero che è praticamente sempre presente e con ruoli non secondari nel definire i diversi ambienti sonori. Dotati tecnicamente e padroni della materia, i Groanbox Boys suonano e cantano con invidiabile spirito e amore verso le proprie tradizioni e sia che si tratti di folk songs, di mountain songs, di blues o rag, ce li restituiscono riaggiornati, vivi e palpitanti in brani, tranne un caso, tutti di loro composizione. Non stupisce che siano il viaggio, gli hobo e tutto quellinsieme di storie e leggende legate alla ferrovia a fornire l ispirazione per un discorso che si chiude a cerchio tra musica, testi e belle foto di copertina. Unocchiata ai titoli può essere parecchio indicativa (vedi ad esempio Hobo Heaven, Lonesome Traveller o Train Take My Pain Away ) e , in conclusione, non ci resta che seguire il loro consiglio, espresso chiaramente nel brano Last Call : Ultima chiamata!Tutti a bordo!. Recensioni CD - Renato Belardinelli |