CD Review


Arlekkinate
"Victoria" septet
"Victoria" septet
09 February 2006


Ecco un'ora di musica che si ascolta piacevolmente e che, soprattutto, mostra chiaramente ciò che un ensemble di fisarmoniche (classiche) può esprimere.

Il programma offerto - che alterna brani originali per formazioni fisarmonicistiche (Gotz, Tamulionis, Shamo, Bagdonas) trascrizioni (Farkas) arrangiamenti ed elaborazioni (Piazzolla, Balsys) - propone diversi generi e atteggiamenti stilistici, attraverso autori peraltro tutti del '900.

Si va da brani evocativi (quasi descrittivi) come il noto Otono Porteno di Piazzolla o il Dnjepr Walzer di Schamo, a pezzi di stampo più o meno "classico" e "virtuosistico" - costruiti su forme accademiche - come la brillante Toccata del lituano Bagdonas, l'intensa Fugata di Piazzolla o le interessanti Variazioni e Fuga che costituiscono la Lambada concertante di Tamulionis; per passare poi da danze tradizionali, come le Antiche danze ungheresi, in "stile antico", di Farkas (trascritte dal polacco L.Puchnowski e fatte conoscere internazionalmente dal suo "glorioso" Quintetto di Varsavia) o anche l'Habanera di Balsys, a danze "trasfigurate", come il tango piazzolliano di Michelangelo 70 oppure l'aggressiva (selvaggia) Danza Salvaje dello stesso musicista argentino (originariamente per quartetto d'archi); fino alle accattivanti idee ritmico - melodiche proprie dei tre tempi di Harlekinaden, del tedesco Gotz (che hanno ispirato il titolo del disco).

Complessivamente si tratta di un lavoro ben riuscito: dalla scelta del programma alla relativa interpretazione, che denota consapevolezza (e differenziazione) stilistica, oltre che un buon affiatamento; efficace anche l'adattamento (a cura dello stesso settimino) dei quattro brani di Piazzolla - che non sfigurano fra l'attuale (quasi) "inflazione" di arrangiamenti su composizioni del grande autore - sfruttando molte delle possibilità tecnico-foniche della fisarmonica (impiegata più volte anche come funzionale "strumento a percussione").

Concludo con un ulteriore apprezzamento per l'impaginazione e le esaurienti note illustrative del booklet. C'è da augurarsi davvero che sia il primo, ma non ultimo, album del "SettiminoVictoria"!
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