CD Review


California Accordion Recitals
Henry Doktorski
Henry Doktorski
27 febbraio 2004
Suite for a Musical Clock - Handel
1. Prelude
2. Air
3. Voluntary on a Flight of Angels
4. Bells
5. Minuet
6. Gigue
7. Traeumerei (from Kinderscenen) - Schumann
8. Hungarian Dance No. 5 - Brahms
Three Preludes - Gershwin
9. Allegro ben ritmato e deciso
10. Andante con moto e poco rubato
11. Allegro ben ritmato e deciso
Suite for Accordion - Hovhaness
12. Solene
13. Presto
14. Allegro Vivo
15. Hymn - Hovhaness (written for Henry Doktorski)
16. Oblivion - Piazzolla
17. Rondo Polska - Doktorski
Ten Vaudeville Classics - Guido Deiro
18. Deiro Rag
19. Muskateers March
20. Deirina Mazurka
21. I Don't Care Polka
22. Lido Tango
23. Queen of the Air March
24. Valse Caprice No. 1
25. Neapolitan Polka
26. My Florence Waltz
27. Egypto Fantasia

HENRY DOKTORSKI
California Accordion Recital


Questo CD contiene la registrazioni dei brani eseguiti nei giorni 26-29 luglio 2002 da Henry Doktorski nei suoi recitals in California. Le registrazioni sono però state effettuate in studio, come ben specificato nelle note del retro-copertina e quindi non si tratta di un album live. Il programma dei brani presenta alcune trascrizioni affiancate a brani originali.

Tra le trascrizioni va segnalata senza dubbio la "Suite for a musical clock" di Georg Friedrich Händel; questa suite di 6 brani mette in evidenza il gusto e la sonorità barocca maturata da Doktorski (certamente frutto anche dei suoi studi storico-musicologici). A questa trascrizione che potremmo definire "appropriata" vi possiamo affiancare altre che sono di certo frutto di scelte che mirano a cogliere il consenso del pubblico (Träumerei di Schumann, la Danza Ungherese n. 5 di Brahms ed il personalissimo arrangiamento di Oblivion di Piazzolla). Vi è anche una trascrizione "pericolosa" come quella dei Tre Preludi per pianoforte di Gershwin, trascrizione difficile da condividere, pur volendo concedere agli americani tutta l'ammirazione che può essere dovuta al questo loro grandissimo compositore.

Sul piano dei brani originali, l'album acquista appieno il suo valore e spessore. Un brillante Rondò ci presenta Doktorski nella duplice veste di compositore ed esecutore (Rondo Polska); i due lavori di maggior peso sono comunque la "Suite op. 166" (del 1959!) e "Hymn" del grande compositore americano di origine armeno-scozzese Alan Scott Hovhaness Chakmakjian. "Hymn" è stato scritto per lo stesso Doktorski, che ne propone qui una esecuzione molto appassionata (caratteristica di questo fisarmonicista che emerge sempre nei brani più melodici ed espressivi).

Per comprendere appieno il valore dell'esecuzione dei "Ten Vaudeville Classics" di Giudo Deiro bisogna inquadrarla nel valore storico che essi hanno: senza voler "toccare" la diatriba che vede contendersi tra i due fratelli Deiro (Guido e Pietro) l'onore di aver introdotto per primi la fisarmonica negli States, trovo più interessante ricordare la grande realtà del "Vaudeville" d'inizio Novecento. Questo genere, che prendendo "indebitamente" il nome dal termine che indicava il genere della canzone francese o anche un particolare genere teatrale, potrebbe paragonarsi a quello che poi è stato in Italia chiamato "Varietà", o comunque un genere di spettacolo leggero, ha rappresentato per Guido Deiro, e dopo di lui molti altri, un'importantissima strada che lo ha portato al successo e - come inevitabile conseguenza - ha dato alla fisarmonica una enorme popolarità.

Tra i "Ten Vaudeville Classics" troviamo marce, rag, mazurke, polke, valzer, tango, fantasie, ecc. La strada che ha portato al successo della fisarmonica negli USA è passata per questo genere di brani. Un'ultima cosa che vorrei aggiungere è sottolineare la figura di Doktorski come studioso e ricercatore sulla fisarmonica (e gli altri strumenti ad ancia libera): il suo libro "The classical squeezebox" (Pub. Overseas, Amsterdam 1997) merita di essere conosciuto e letto dai numerosi studiosi e appassionati di fisarmonica di tutto il mondo
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