Questi tre dischi dello svedese Lars Karlasson appartengono tutti allo stesso "filone". Il filone che fa sposare l'allegria del suono e delle melodie della fisarmonica diatonica folk con il "sound" del pop di oggi. Basso elettrico, percussioni e chitarra tolgono l'ambientazione popolare per trasformare il prodotto in musica per tutti. Lars Karlsson è conosciutissimo in Svezia (conduce anche una trasmissione radiofonica), ed è per questo un vero ambasciatore del suono della fisarmonica. Immaginando la Svezia del folk, non si pensi esclusivamenteabrani piuttosto brevi e saltellanti (che sono comunque il cliché di questo genere), ma anche alla "buona" melodia. Quello che più mi colpisce in questo tipo di progetto musicale sono - per l'appunto - i brani lenti.In essi la ritmica di sapore "commerciale" fa un passo in dietro e la fisarmonica diventa la padrona assoluta della scena. Poi un'altra cosa che colpisce è la popolarità - non tanto in senso di fama e ricchezza - quanto di comunicatività che questo genere possiede rispetto "ai pubblici" di tutte le età. Tra i brani lenti segnaliamo "Stilla Höstvind" (su Inspiration), tra quelli zampettanti "FörResten" (su Lars Karlsson Band). "2002" e "Panik i Chokladfabriken" (su 2002) sono di certo i brani che si distinguono maggiormente per l'accoppiamento più ardito tra sonorità acustiche ed elettriche. |