CD Review


Road Runner
Claudio Jacomucci
Claudio Jacomucci
September 5th 2003
1 - 5 György Kurtag - Five Pieces (1973-1998) C'erano due fiori, Stubbunny, Dirge, Five fingers Quarrel & Merran's dream
6 - 7 Franco Donatoni Feria IV
8. Luciano Berio - Sequenza XIII "Chanson"
9. Lusi De Pablo - Tango
10. Salvatore Sciarrino - Vagabonde Blu
11. John Zorn - Road Runner

"La strada maestra". Questo lavoro è frutto di un percorso sulla strada maestra. Questa è la strada maestra per l'evoluzione e (se serve ancora) l'emancipazione della fisarmonica. È la grande eredità che ci ha lasciato Mogens Ellegaard (e con lui altri grandi fisarmonicisti). Ho citato Ellegaard perché insieme con Claudio abbiamo avuto la fortuna di studiare con lui. Le lezioni di Ellegaard erano sia quelle dell'orario di lavoro (quelle con la fisarmonica tra le braccia per intendersi), che quelle a tavola fatte di racconti e aneddoti. Racconti e aneddoti di come poter "trascinare" ed "invogliare" i tantissimi compositori incontrati nella sua carriera a scrivere per fisarmonica, a scrivere con fisarmonica.

Claudio Jacomucci è certamente su questa "strada maestra". Il suo CD contiene due lavori non generati per la fisarmonica solista, ma frutto di una "rimeditazione" che i compositori hanno fatto al loro incontro con questo strumento. È questo il frutto dell'incontro tra Jacomucci ed il grande compositore ungherese György Kurtag con i suoi "Five pieces", piccoli brani che evidenziano già la grande capacità di rimettersi in discussione che il compositore ha avuto nel suo "percorso compositivo", sempre alla ricerca di lirismo e raffinatezza.

Lo spagnolo Luis de Pablo - uomo dagli innumerevoli interessi ed esperienze - ha anch'egli colto nella fisarmonica la possibilità di dare ad una sua composizione ("Tango") una veste non solo nuova, ma forse anche più funzionante. I compositori italiani rappresentano la parte più consistente di questo album. Sia per importanza dei nomi che per caratura dei lavori eseguiti. Jacomucci aveva già collaborato con Donatoni per la rilettura del suo brano organistico "Feria III" per duo di fisarmoniche. Questo ha fatto scattare la molla nel compositore veronese per un lavoro per strumento solista, che ha visto la luce nel 1997. "Feria IV" è un brano molto difficile che rivela anche la complessità del pensiero donatoniano. D'accordo con Claudio Jacomucci - che è il dedicatario della composizione - gli organizzatori del Premio Internazionale "Città di Castelfidardo" hanno deciso di scegliere questo brano come pezzo obbligatorio nel 1998.

La "Sequenza XIII" di Luciano Berio (scomparso lo scorso 27 maggio) è una pietra miliare del repertorio per fisarmonica - come sempre lo sono state le "Sequenze" per i rispettivi strumenti. La splendida esecuzione di Jacomucci rende al meglio il pensiero di Berio che in questa "chanson" intravedeva tutte "le fattezze" di cosa è per lui la fisarmonica, vagando ed insieme ricercando.

Sciarrino è un compositore che riserva sempre delle sorprese. La sua ricerca che lo ha condotto a scrivere per fisarmonica sullo stimolo di Teodoro Anzellotti, lo ha sorprendentemente condotto alla scrittura di un brano che utilizza solo gli accordi (al manuale sinistro). L'ascoltatore attento coglierà che questa scelta non è il frutto di un "voler andare controcorrente", bensì di una seria analisi di alcune possibilità poco sfruttate dello strumento. Come in tutta la scrittura di questo compositore, la ricerca sulla produzione del suono ed il silenzio sono i veri protagonisti di "Vagabonde blu". Il risultato strumentale è di livello eccelso, e come già detto sorprendente.

Il CD porta il nome di "Road Runner" il titolo dell'affascinante brano di John Zorn. Il compositore e sassofonista americano è uno dei pochi che ha saputo unire le ricerche dell'avanguardia con sperimentazioni di varia provenienza (rock, jazz, pop, folk). Road Runner è un travolgente zapping, un brano di grande ironia che pone al contempo dei grandi quesiti sulle odierne realtà di comunicazione e soprattutto sugli esiti di queste stesse comunicazioni. Jacomucci lo esegue in modo strabiliante, e questo, più che essere un brano da CD è un brano che va ascoltato in esecuzione dal vivo. L'ascoltatore non ne rimane scosso: sia lo zapping, che la ripetuta frammentazione che l'ironia schietta sono sensazioni che catturano l'attenzione e hanno un qualcosa di familiare. Quando "ci si risveglia" - alla fine del brano - e ci si ricorda di essere in una sala da concerto davanti ad un fisarmonicista, allora si coglie tutta la grandezza del duo Jacomucci-Zorn.
© 2024 Accordions Worldwide • All rights reserved. To comment on these pages, e-mail the webmaster.