CD Review


Vertige
Trio Solotarev (accordion) and Francisco Dillon (cello)
Stradivarius
04 March 2005


Grande musica contemporanea per trio di fisarmoniche.

Il Trio Solotarev composto da Germano Scurti, Dario Flammini, Walter Di Girolamo (trio di fisarmoniche affermatissimo nel campo della musica contemporanea, vincitore di importanti concorsi in questo settore) si addentra nel "cuore" della musica da concerto per bajan.

In questo CD, intitolato "Vertige", vengono proposti brani di Gyorgy Ligeti, Alfred Schnittke, Jukka Tiensuu ed Anatolij Kusjakov come formazione di tre fisarmoniche e poi due brani di Sofja Gubajdulina: la Sonata "Et exspecto" per fisarmonica sola (Flammini) e "In croce" per fisarmonica e violoncello (Germano Scurti con il violoncellista Francesco Dillon). La produzione è tutta per intero di livello elevatissimo, ad iniziare dall'etichetta di produzione, la Stradivarius, di cui non si può che accogliere con entusiasmo l'interesse dimostrato verso la fisarmonica, segnalando a suo merito la qualità tecnica del prodotto digitale.

Ulteriormente, l'alto livello viene più che confermato dai quattro interpreti, sia dal punto di vista tecnico che interpretativo. Infine, cosa che non si riscontra spesso, l'impostazione grafica, ma ancor di più dei contenuti del booklet in tre lingue. Ad onor del vero, nonostante che questo disco sia un disco di musica contemporanea, sorprendentemente non è un disco fatto di sole composizioni originali.

I tre studi di Ligeti sono per pianoforte o player-piano, il brano di Schnittke è per pianoforte a 6 mani, "In croce" è originale per organo e violoncello, e la "Sonata n. 1" di Kusyakov è originale per una sola fisarmonica, trasformata per trio dopo l'input dato al compositore dai componenti del Trio Solotarev. È vero anche che la versione di Gubajdulina è stata realizzata da Elsbeth Moser con la stretta collaborazione ed il placet della compositrice e, di conseguenza, questo non ci autorizza a parlare di trascrizione. Ma, e questo è il punto fondamentale, in questa "selezione" di composizioni fatta dal Trio non c'è alcuna forzatura, nessuna stravaganza nel percorso creato tra brani originali e non.

La musica assoluta e concettuale di Ligeti si presta benissimo alla sfida che il Trio raccoglie sul piano tecnico e virtuosistico, la scrittura a 6 mani di Schnittke è mirabilmente "smontata" in questa riscrittura e la Sonata, con questa sua nuova veste, acquista ancor più forza e vigore esaltando le qualità degli esecutori. Inoltre, ancora una volta e sempre come se fosse la prima volta, resto incantato dall'energia e dall'idioma compositivo che Jukka Tiensuu ha impiegato in "… mutta", uno dei grandi capolavori per trio e in generale della letteratura del nostro strumento, un gioiello da collezione da mostrare ogni volta che si vuol ricordare quanto la fisarmonica abbia giocato un ruolo importante nella nuova musica del secondo Novecento. Come si può ben vedere, ci sono molte ragioni per asserire che questo è davvero un disco importante …
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