Una sola concessione al 'vecchio stile': Tritsch Tratsch (Polka Schnell) di Johann Strauss. Perdonabile di sicuro è un brano di grande effetto e - con un organico di 6 fisarmoniche - la trascrizione sta in piedi benissimo. Per il resto la scelta del repertorio è da 10 e lode. Vi troviamo una sezione di apertura riservata a musiche veramente ben scritte (Jan Van Der Roost e Ferenc Farkas) di ispirazione popolare. L'autore olandese con "Rikudim" crea quattro veri gioielli di danze folk israeliane; l'ungherese Farkas si ispira invece al folklore della sua terra, tanto reso celebre dagli studi di notissimi compositori del XX sec. Vi è poi la sezione dei brani orginali, dove è inevitabile segnalare lo "Scherzo" di Fugazza (uno dei suoi lavori più riusciti) ed il mitico "Rondò capriccioso" di Vladislav Zolotariov (scritto per il Trio degli Urali, qui in versione raddoppiata) pieno di svolazzate, di "commisioni" tra elementi colti ed extra-colti con l'immancabile citazione del Dies Iræ nel bel mezzo. Poi non poteva mancare Astor Piazzolla, in questo disco presente con Undertango e Meditango. L'insieme c'è, un leader pure (Giorgio Dellarole) che ha di certo fatto pesare la sua esperienza di concertista e di "compilazione" di programmi. Eccezion fatta per Dellarole, attualmente docente di Conservatorio, gli altri non sono 'pieni' professionisti della musica: questo fa cogliere anche la dimensione di 'amore' per lo strumento che è stata di certo stimolo alla realizzazione di questo disco, oltre al consolidato affiatamento del gruppo, che lavora già da anni. Desidero spendere le ultime parole per il dedicatario del CD: Fabio Carrozza è stato un componente del gruppo sino alla sua tragica e prematura scomparsa avvenuta nel 1998; vorrei ricordarlo sul palco dei vincitori del Concorso "Città di Castelfidardo" del 1997 mentre solleva - sorridente - il trofeo con gli altri suoi compagni, i quali, oggi, lo ricordano con uno dei 'mezzi' più potenti che ci siano in assoluto: la musica. |