Ecco un disco il cui titolo - "caleidoscopio" - ci fa subito intuire che si spazia attraverso varie situazioni musicali. Ce lo propone il fisarmonicista Riccardo Centazzo, docente presso il conservatorio di Fermo e concertista fra i più professionali a livello internazionale. In effetti il programma, pur rimanendo nell'alveo della musica colta, offre un florilegio di forme musicali e di autori davvero interessante, anche se i periodi storici privilegiati sono il tardo barocco e il '900. La parte più antica è rappresentata da due titani: - J.S. Bach - con la "Fantasia e fuga" BWV 561, il corale BWV 751 e le "Partite" BWV 767 - e D. Scarlatti, con tre sonate (K. 322, 149, 209). Mentre del variegato XX sec. Centazzo propone diversi brani che vanno dal post-romanticismo (Alfano e Liviabella) all'atonalità e all'avanguardia (Sauguet, Di Gesualdo, Olczak). Ma la chicca del disco è il "Petite Pièce" di G. Petrassi, l'unico pezzo novecentesco non originale per fisarmonica (fu scritto per pianoforte?), ma che suona come se fosse stato pensato per lo strumento ad ance. Proprio a proposito delle trascrizioni, lo stesso interprete ha scritto opportunamente nel booklet: "..... i fisarmonicisti [...] non vogliono entrare in conflitto, o in concorrenza, con gli organisti, i cembalisti o i pianisti, ma hanno l'ambizione di "arricchire", "rigenerare" e "recuperare" l'essenza musicale delle opere originali attraverso l'uso delle ance, dei registri e dell'espressività del mantice". Tutte le esecuzioni - e le trascrizioni - sono impeccabili e denotano il livello di maturità tecnico-artistica raggiunto da Riccardo Centazzo. Reviewed by Alessandro Mugnoz agosto 2015 |