CD Review


Mediterranean Accordion…Live

Marco Lo Russo
Artist
24 Aprile 2009

E’ con colpevole ritardo che segnaliamo questa splendida prova dal vivo di Marco Lo Russo, basata sull’interazione tra il suo quartetto (insieme a Lo Russo alla fisarmonica sono i solidissimi Claudio Trotta alla batteria e Tiziano Zanotti al contrabbasso e Fabrizio Mocata al pianoforte) e il quartetto d’archi Kuasar String Kuartet per un progetto che sembra prendere forma dalla lunga ombra di Astor Piazzolla e in special modo da “Five Tango Sensations”, il disco registrato dal grande argentino con il Kronos Quartet.

Diverse similitudini balzano all’occhio : i quartetti d’archi dai nomi non molto dissimili, la scelta cromatica della copertina, basata su di un contrasto rosso/nero praticamente identico e, non ultimo, il richiamo al feeling e alle sensazioni che il tango suscita nell’ascoltatore. Non ci troviamo però alle prese con il solito disco di tango, magari ben suonato ma poco personale.

Tutt’altro, e sembra quasi che Marco Lo Russo si sia volutamente nascosto dietro l’ombra del grande maestro per poi giocare di contropiede mettendo in mostra tutte le proprie qualità. Abbiamo allora una quindicina di brani tutti composti da Lo Russo stesso (qualcuno in collaborazione con i suoi compagni di avventura) alcuni dei quali certamente di atmosfera tipicamente Piazzolliana, ma spesso decisamente più orientati ad esplorare le possibilità del jazz nel tango (con Mocata in evidenza, come ad esempio in “Obsession” o “Cin Cin”) oppure, quando è Zanotti a menare la danza, come in “Shadow” o “Camel” - con uno strepitoso intervento solistico del leader - ecco che i diversi aromi ritmici e melodici danno un qualcosa di instabile, di sinuoso, di ammaliante alle musiche.

“Tango Antiguo” e “The Light Reality”, entrambe per solo quartetto quartetto d’archi, mettono in mostra una originalità di scrittura notevole e in definitiva sono solo un paio i brani che non hanno convinto del tutto : la riproposizione del “Largo al Factotum” di rossiniana memoria (peraltro l’unico brano del Cd nel quale Lo Russo si esibisce in completa solitudine) e il riarrangiamento del sanguigno e accattivante “Red Tango” – proposto come bonus track -, che affonda il brano in atmosfere e suoni un po’ modaioli e superficiali. A conti fatti, però, non si può non confermare l’opinione espressa all’inizio : splendida prova.

For further information email : fisa@marcolorusso.com

Recensioni CD - Renato Belardinelli

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