Accordions Worldwide Celebrity Interview, Renzo Ruggieri
Celebrity Interviews

Esecutore, insegnante ed autore
emozionanti di jazz

Roseto degli Abruzzi, 31 marzo 2004
Intervista di Sergej Tchirkov

Q. Come hai cominciato a studiare la fisarmonica e chi stati tuoi primi maestri?
A. Mi sono innamorato della fisarmonica grazie ad un mio cugino che accompagnavo alle lezioni di musica. Seguivo con molto interesse ogni cosa, tanto che l'insegnante capì la mia passione e convinse i miei genitori a farmi studiare musica: questo maestro si chiamava M° Aldo Rampa. In seguito ho studiato fisarmonica classica (sistema cromatico con bassi sciolti) con un altro insegnante M° Vittorio Pomante.

Mi sono diplomato al Conservatorio di Pescara nelle materie complementari ed ho studiato 4 anni violoncello. Da grande ho ripreso gli studi e sono arrivato al diploma di pianoforte jazz al CPM di Milano con il M° Franco D'Andrea.

Q. In quale circostanza ti sei avvicinato alla musica jazz?
A. Ho iniziato con la musica popolare, cui devo tuttora la maggior parte della mia melodicita nelle improvvisazioni, ma dopo qualche tempo ho scoperto che il modificare i brani mi era congeniale; ho cominciato cosi ad interessarmi alla musica improvvisata.

Il jazz l'ho conosciuto grazie a Peppino Principe, noto personaggio della fisarmonica italiana, che ha avuto anche dei trascorsi jazzistici di rilievo e con cui ho avuto la fortuna di suonare.

A 18 anni sono passato alle tastiere elettroniche per delle tournée di musica pop/rock. A 23-24 anni ho riscoperto la fisarmonica scrivendo musica per il teatro (lavoro che porto avanti tuttora) e contemporaneamente ho cominciato a studiare il pianoforte jazz. A questo punto è stato inevitabile trasferire tutto cio che ho imparato del jazz sulla fisarmonica e in 5 anni ho messo a punto uno dei primi corsi per "fisarmonica jazz" di nuova generazione, con diversi testi didattici pubblicati.

Q. Quali sono le possibilita per la fisarmonica come strumento jazz?
A. Alcuni pensano che la fisarmonica non sia adatta al jazz e altri sostengono che sia il miglior strumento. Naturalmente la verita e che la musica nasce dalla mente e dal cuore ed è indipendente da qualsiasi strumento musicale. In ogni caso l'ambiente del jazz è quello che meglio ha accettato la fisarmonica.

Q. Sappiamo che nel jazz occorre l'improvvisazione. È possibile studiare e insegnare l'improvvisazione?
A. Ci sono molte scuole di pensiero a riguardo che dimostrano che è possibile e insegnare jazz e altre che dimostrano il contrario.

La mia esperienza di improvvisatore e di insegnante di jazz mi ha convince e tutta una questione di tempo. Mi spiego meglio ogni individuo ha un modo diverso per affrontare le cose e quindi questo si riflette nel suonare; lo studente molto accademico tende a preparare ogni cosa e quindi anche la parte dell'improvvisazione diventa creativamente limitata anche se molto precisa; altri tipi di allievi invece tendono a lasciarsi andare maggiormente mettendo la propria creativita al servizio della musica, anche se questo genera maggiore imprecisione.

Con un lavoro personalizzato ho verificato che è possibile modificare queste tendenze anche se i tempi di reazione degli studenti sono molto differenziati. L'improvvisazione tocca il carattere delle persone e come si può immaginare la cosa è abbastanza ardua… ma non impossibile.

Studiare e capire la storia del jazz, la sua armonia e le regole musicali che hanno generato i vari periodi jazzistici è cosa facilmente risolvibile con il medesimo impegno di altre discipline letterarie.

L'attuale didattica jazz è quindi assolutamente adeguata e di alto livello.
Rimangono alcune riflessione finali:
- "E veramente utile snaturare le proprie attitudini?"
- "Quale artista ha creato ARTE senza mettere se stesso?"

Q. Chi fra i musicisti jazz (anche compositori) ti hanno influenzato?
A. Fra i fisarmonicisti sicuramente "Peppino Principe" e "Art Van Damme". Fra i pianisti ho amato molto Thelonious Monk e Keith Jarrett, ma piu di tutti amo il trombettista Miles Davis. Devo aggiungere che generalmente non cerco mai di imitare altri artisti; sin da bambino ho cercato di vedere le cose a modo mio. Sento sempre bisogno di fare cose nuove e raggiungere nuovi traguardi, questo a volte mi penalizza perche faccio tante cose, ma in sostanza la mia personalita ne esce sempre arricchita.

Q. Ci racconti una tua improvvisazione sulla scena: hai qualcosa da immaginare oppure prendi stimoli solo musicali: struttura, frasi, etc?
A. Se suono jazz standards allora cerco di adeguarmi alla situazione prendendo stimoli dalla band e dal pubblico. Se suono la mia musica allora le cose cambiano; ho creato un progetto "SOLO ACCORDION PROJECT" con il quale improvviso concentrandomi soltanto su di un elemento che potrebbe essere anche extra-musicale. Infatti nel CD "Improvvisazioni Guidate" improvviso completamente tenendo in testa elementi come: Rumori, Tango, Melodia, ecc.

Q. Ci sono molti fisarmonicisti che hanno studiato fisarmonica classica, ma vogliono suonare anche jazz. È possibile - questa combinazione? Qual è la differenza fra suonare jazz e musica classica?
A. Penso che la differenza fondamentale fra jazz e musica classica sia:
- nella musica classica hai una INTERPRETAZIONE ASSOLUTA da raggiungere; lo scopo fondamentale dell'interprete consiste nel trasmettere l'idea esatta che il compositore richiede;

- nel jazz avviene il contrario, l'artista deve trasmettere la visione personale del brano.

Comprendi che l'intenzione della musica classica non perdona, appena ti sposti da essa sei in pratica gia un jazzista.

Credo pero che possa essere importante affrontare la conoscenza dell'improvvisazione perché puo aprire la mente al musicista e mostrargli nuove e più importanti forme interpretative. Per quanto riguarda il discorso jazzistico devo confessare che chi dalla musica classica inizia ad improvvisare perde in precisione nei concerti ed inizia a mettere in discussione tutto il suo percorso artistico al punto che alla fine non è più né carne e né pesce.

Io credo che vanno bene le operazioni di conoscenza e scambio fra i due ambiti ma nel momento in cui vogliono fare cose importanti allora tutte le energie devono condurre verso una sola direzione.

Q. Sappiamo che suoni anche con un gruppo, qual è la differenza con il tuo "solo" di fisarmonica?
A. Gli obiettivi del mio suonare in gruppo non sono ancora artistici, nel senso che cerco di suonare un po' di tradizione jazzistica (Swing, Bebop) e per fare questo devo diventare leader della formazione, infatti, il nostro strumento non è inserito nella storia del jazz e nessuno ti cerca per suonarla.
Incidere dischi però non è operazione cosi banale e quindi nel "progetto" inserisco sempre degli elementi di "ricerca" che non appaiono ad un primo ascolto; ad esempio nel primo CD ("Accordion Voyage", WIDESOUND WD103) ho approfondito alcuni aspetti armonici e nel secondo ("Spaghetti Time" WIDESOUND WD117) ho toccato il ritmo, mentre nel prossimo affrontero il discorso della forma musicale.

Una cosa incredibile, almeno per me, è stata il fatto che nessuno se n'è accorto: nel mondo d'oggi siamo cosi sommersi da un grande numero di informazioni che non riusciamo piu ad approfondire nulla.

Il "SOLO ACCORDION PROJECT" invece rappresenta essenzialmente la creatività allo stato puro, nel senso che non mi affido a nulla di ciò che so, ma semplicemente vado in studio e registro con pochi elementi musicali in testa. Il primo Cd l'ho realizzato senza neanche saperlo, infatti, mi sono trovato ad affittare uno studio in Islanda per due ore ed ho suonato cio che veniva… quel materiale e nel CD "Improvvisazioni Guidate" (VOGLIA D'ARTE, r1000-1).

Sto registrando il secondo CD del "Solo" che avrà come base 5 brevi racconti; anche in questo caso ho scritto le storie senza pensare minimamente alla musica, poi, approfittando di due ore per una registrazione saltata, ho improvvisato il materiale che sarà la base del prossimo CD (pubblicazione prevista entro l'anno).

Q. Hai suonato in tutto il mondo. Che cosa pensi della reazione del pubblico della musica jazz?
A. In effetti ho suonato molto negli ambienti fisarmonicististi e come tale una buona parte delle reazioni sono legate all'aspetto "virtuoso". Fra gli ascoltatori piu attenti ed interessati metto ai primi posti sicuramente i tuoi conterranei che mi hanno veramente impressionato nell'ultima tournée di ottobre, per l'attenzione ai concerti, sia da parte degli adulti che dei giovani. Ultimamente noto con piacere che nel mondo della nuova fisarmonica ci sono nuovi ed interessanti musicisti che suonano e ragionano con la testa, piu che con le dita.

Q. Ci racconti delle tue collaborazioni con le ditte di fisarmonica, sei anche il dimostratore di strumenti nuovi?
A. In realta collaboro con le aziende di fisarmonica da quando avevo 18 anni (prima ero con la ditta EXCELSIOR e da 5 anni sono alla SEM di Castelfidardo e suono una fisarmonica tradizionale a piano mod. SEM 502 Silver), ma oggi non mi posso piu dire dimostratore in quanto cerco di imporre il mio repertorio e di non accettare situazioni che mi portano troppo lontano dalla mia musica, inoltre, scelgo di suonare solo strumenti che mi soddisfano.

In effetti questa politica mi rende indipendente anche se legato ad un marchio. Qui dovrei aprire una nota dolente nelle aziende di Castelfidardo che non danno importanza alla parola ARTE e come tale producono pensando solo al profitto: ...e in effetti stanno morendo tutte.

I fondatori originari delle aziende, al contrario, cercavano nuove soluzioni ponendo la loro soddisfazione nella diffusione del marchio e favorendo gli artisti. Oggi si è persa completamente questa attitudine piegando le proprie politiche ai negozianti, ai maestri negozianti e, peggio ancora, lo sviluppo e praticamente estinto… la conseguenza l'abbiamo sotto gli occhi tutti, ossia, le aziende oggi che vendono meglio sono quelle che hanno puntato sugli artisti e sulla musica… gli altri piangono.

Q. Che cosa pensi della didattica attuale per fisarmonica, come insegnante famoso e come membro di vari concorsi internazionali?
A. Questa domanda la temo perché ho paura di dire le cose che penso... potrei offendere colleghi fisarmonicisti ed insegnanti, cosa che non voglio.

L'evoluzione della didattica per fisarmonica e molto alta ed esistono moltissimi bravi insegnanti e questo a tutti i livelli: dal classico, al jazz e al popolare. Ma non è tutto cosi positivo, in effetti il nostro mondo e indietro rispetto ad altri strumenti a causa della mentalita che io chiamo "dei piccoli orti". In pratica le varie scuole cercano di chiudere i proprio confini limitando anche gli studenti che spesso vengono considerati proprieta privata e cercando di cambiargli mentalità verso conoscenze assolutamente lontane dalla realtà.

Un esempio: illudiamo gli studenti sull'importanza delle competizioni e dei "Campionati del Mondo" e poi i voti in queste concorsi vengono dati dagli stessi insegnanti.

Riguardo alla didattica devo segnalare un altro punto dolente che consiste nelle "invenzioni" fasulle di certe scuole che fanno passare per nuove "stupidaggini" che neanche i loro studenti rispettano. Metto in guardia soprattutto i giovani fisarmonicisti:"Diffidate dalle chiacchiere e basatevi soltanto sui ciò che mette in primo piano l'ARTE!".

Q. Ci racconti per favore del libro sulla fisarmonica jazz che hai scritto?
A. Ho scritto un libro sulla fisarmonica Jazz (Elementi di Musica Jazz -livello base-, Berben) e sto preparando gli altri due, ossia, il livello Intermedio e quello Avanzato; si tratta nel complesso di tutto il materiale che uso nei miei corsi di jazz.

Proprio in questi giorni e uscito un nuovo testo per una importante edizione italiana (SINFONICA JAZZ, distrib. CARISCH, n. SJ-97) dal titolo "QUADERNO PRATICO DI MUSICA JAZZ"; ho avuto al mio fianco un importante pianista italiano Paolo Di Sabatino con il quale ho inciso diversi dischi e si tratta appunto di un libro dove viene affrontata la materia jazzistica nei suoi elementi fondamentali e nella maniera più semplificata possibile (con schemi scritti in tutte le tonalita) ma anche con analisi dettagliate dei brani, con scale e accordi suggeriti. Abbiamo anche aggiunto un CD-ROM con 17 brani in formato MP3 costruiti sulle armonie di famosi standards suonati dai migliori jazzisti italiani (oltre 20 musicisti) e con la possibilita di avere le versioni complete o senza i vari strumenti della sezione ritmica (MINUS-ONE di batteria, di basso o dello strumento armonico).

Q. Ci sono i corsi regolari? Dove insegni?
A. Insegno nella mia "ACCADEMIA MUSICALE VOGLIA D'ARTE" una piccola struttura che però conta gia diversi ex-studenti in giro per l'Italia che applicano i miei programmi. I corsi possono essere a frequenza settimanale, mensile o per internet/corrispondenza. Faccio lezioni anche nel Conservatorio di Teramo (Italia) dove e possibile seguire i corsi settimanalmente o mensilmente.

Q. Che cosa puoi consigliare ai musicisti giovanni che vogliono suonare jazz?
A. Imparate tecnicamente bene il vostro strumento; ascoltate ogni consiglio del vostro insegnante studiando con serietà. Se vi accorgete che per voi e importante modificare cio che suonate allora e arrivato il momento di fare un corso di jazz. Potete scegliere anche un insegnante pianista o chitarrista.

Non fate mai corsi troppo lunghi (in genere non piu di tre anni) e portate a conclusione sempre quanto avete iniziato; inoltre vi consiglio di partecipare a seminari, concerti e tutto ciò che può arricchirvi. Durante tutto questo percorso appuntate su carta le cose che vi colpiscono, che vi emozionano, tutti i vostri dubbi e le vostre intuizioni… questi appunti saranno fondamentali quando inizierete a cercare una via personale.

Non dimenticate che suonare jazz è importante anche se non si raggiungono grandi risultati: improvvisare e meraviglioso.


Q. Quali sono i tuoi prossimi progetti artistici?
A. (Marzo 2004) Ho appena finito di comporre le musiche di scena dello spettacolo teatrale tratto dal film "La Leggenda del Pianista sull'Oceano" (Teatro Centrale di Ostia - Roma) suonate dalla mia orchestra "Piccola Orchestra Moderna" che include una sezione ritmica, una sezione di fiati ed una di archi.

Nelle prossime settimane sono in registrazione di un nuovo CD del M° Frederic Schlick a cui ho scritto tutti gli arrangiamenti per quintetto jazz e una sezione di 15 archi; sono molto felice del lavoro perche nel CD ci sarà un brano scritto da Schlick, me e da Art Van Damme, che ci ha anche promesso che parteciperà almeno in un brano.

Ho in preparazione un paio di tournée in Germania e in Inghilterra e alcuni seminari in Italia e in Spagna. Ma la novita piu importante riguarda la mia famiglia: siamo in attesa della terza nascita che spero sia femmina e che suoni la fisarmonica, visto che gli altri due per il momento sono in fase di riflessione…

Li ringrazio per questa intervista e desidero voi ed il vostro a.lot della famiglia di felicità.
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