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Titolo: Accordion Tribe

"Music travels"
Film di Stefan Schwietert
DVD prodotto da Maximage / Fischerfilm
Artista:

Guy Klucevsek (U.S.A.), Lars Hollmer (Svezia), Maria Kalaniemi (Finlandia), Bratko Bibic (Slovenia), Otto Lechner (Austria)

Fornito da: Paolo Picchio
Data recenzione: 22 December 2005
Brani:  
 

Questo film ha conseguito lo "Swiss Film Prize 2005", ma a mio parere ne merita altri mille di riconoscimenti. Non solo è bello, non solo è ben fatto, ma fa riflettere, fa capire, insegna, trasmette, appassiona, entusiasma. Per chi pensa che i film "on the road" siano a volte noiosi perché vi è qualche momento di silenzio, state tranquilli: qui troverete immagini e paesaggi così belli, accoppiati con tanta bellissima musica, che, vedendo il film, neanche vi accorgerete che è passata un'ora e 27 minuti. In questo spaccato di vita d'artisti gli spunti su cui riflettere sono tantissimi; questa produzione è senza dubbio una "vetta" nel panorama musicale odierno. Cosa importante: non vi è affatto nessuna auto-celebrazione; la tribù degli artisti non è quella di una cerchia di chi pensa di essere migliore degli altri.

Al contrario, questo progetto musicale che scaturisce dall'intelligentissima mente di Guy Klucevsek, ci invita a riflettere sul progetto in sé stesso, sulle possibili strade del fare musica oggi, su di una prospettiva culturale senza confini nazionali. Mai i protagonisti sono presentati come musicisti in carriera: nessun riferimento alle loro produzioni individuali, ai loro risultati in termini di popolarità o successo, ai loro odierni percorsi artistici. Essi sono visti in funzione del progetto "Accordion tribe" o - all'estremo opposto - "denudati" e visti come persone con emozioni, desideri, stati d'animo, ecc. Colpisce il candore con cui la barista francese dell'autogrill chiede a Klucevsek "come vi siete incontrati, come vi siete scelti?".

Lei si riferiva ad un problema di ordinegeografico (un americano, uno svedese, una finlandese, uno sloveno ed un austriaco). Colpisce anche la risposta: "ascoltando i dischi". D'altronde non si deve dimenticare che ib 5 hanno delle fortissime individualità (sia personali che musicali) e tentare di costituire "la tribù" è stato un atto di vero coraggio, atto che ha però le sue basi in una mentalità non così semplice da trovare oggi: vedere i propri "colleghi" (musicisti che suonano il mio stesso strumento) non come rivali, bensì come artisti che stimo e con i quali mi attira l'idea di costruire qualcosa insieme. Già, perché gli "Accordion tribe" hanno fatto di più, molto di più che una jam-session. Hanno costruito ed ultimato un progetto, progetto che per il valore e le caratteristiche che possiede resterà storico. Qual è stato il punto di incontro dei 5 fisarmonicisti?

La creatività, non c'è dubbio. Ciascuno ha apportato alcune proprie composizioni al programma dei concerti del quintetto. Personalmente non trovo particolarmente eccitante l'idea di fare un grosso progetto musicale con un quintetto di fisarmoniche (come non lo trovo per un quintetto di pianoforti, di arpe, di trombe, di xilofoni, ecc.), però in questo caso l'elemento che prevale è l'incontro di diversi stili di suonare lo strumento, l'incontro di diversi repertori che vengono condivisi dai cinque (e per questo inevitabilmente contaminati) e l'incontro delle cinque forti personalità a cui si è già fatto accenno. Per chiudere questa recensione mi piace elencare alcuni dei momenti del film che mi hanno particolarmente fatto riflettere (invitando anche voi a riflettere, se volete):
- Otto Lechner dice che la fisarmonica riesce a rendere le dissonanze "cordiali"…
- Maria Kalaniemi dice che non sei fisarmonicista se non hai "conosciuto e compreso" il mantice … Sempre Otto Lechner in un altro punto dice di aver ricercato un "suo suono personale" con la sua fisarmonica … Guy Klucevsek scopre che non vi è il corso di fisarmonica al college (cosa accaduta anche a me che volevo studiare la fisarmonica in conservatorio nel 1982) e si domanda il perché …
- I cadaveri nell'armadio di Klucevsek: suonava l'ouverture del Guglielmo Tell ridotta per fisarmonica sola (ed il suo insegnante gli dice che sembrava proprio Rossini) e la Quinta di Beethoven con l'orchestra di fisarmoniche
- Una cosa degna di molta attenzione: componendo per gli "Accordion tribe" Guy Klucevsek vuole ripetere o almeno ricercare quel suono dell'orchestra di fisarmoniche che suonava Beethoven, pur se per certi versi "improprio" …
- Lars Hollmer indica la strada delle musiche folk (come quella degli Accordion tribe) che vanno verso la musica "contemporanea" … ad un certo punto dice: il folk è diventato qualcosa d'altro
- Bratko Bibic pone il problema dell'immagine della fisarmonica presso i giovani raccontando la sua esperienza (mostrando le sue foto con i capelli lunghi negli anni '60)
- Maria Kalaniemi usa una bellissima metafora: dice "quando ascolti una musica è come se tu vedessi un film nella tua testa; la cosa più interessante è che quella stessa musica nella testa di un altro genera un film diverso" … (questa per molti è la vera ragione d'essere dell'arte). E questi sono solo alcuni dei magici momenti del film … Correte a comprare il DVD, non perdete tempo!
 


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