Accordion Articles - Important Accordion Symposium in Paris

Important Accordion Symposium in Paris - France


Written by: Beniamino Bugiolacchi Director of the International Accordion Museum in Castelfidardo
Publication: General
Date written: September 2000

A very interesting symposium on "Accordion, manufacturing and musical perspectives" took place on April 28th in Paris during the Salon de la Musique. The event, well organised but perhaps not publicised enough by the council of the Cité, the Musée de la Musique and the Accordèon 2000 association, was aimed at outlining the present situation of the accordion in Europe and promoting new musical perspectives capable of reversing the fortunes of an instrument that is less and less popular among young people.

After a word of welcome by Honorary President Marcel Azzola to the participants, accommodated in the Museum's magnificent amphitheatre, the orators gave 9 speeches on several accordion-related topics: "Castelfidardo, cradle of the Italian accordion" (Beniamino Bugiolacchi, director of the International Accordion Museum in Castelfidardo), "Musical originality and industrial creativity" (René Lacheze, President of the Maugen Production Company), "Italian manufacturing and foreign influences" (Marco Galeazzi, Cemex, Castelfidardo),"The Midi accordion" (Claude Cavagnolo and Sergio Tomassi, Cavagnolo, France), "The free bass accordion" (Thierry Paillet), "The diatonic accordion" (Marc Perrone and Massimo Castagnari), "Creation of an international notation system (Geir Draugsvoll, Danish publisher), "Discoveries and music from the extreme margins" (Pascal Contet), "How the accordion found its place in the classical repertoire" (Pierre Gervasoni, musician and journalist). Of particular interest were the debates which followed each speech, often provoked by well-known accordion historian Prof. Pierre Monichon, US accordionist Peter Soave, Philippe Krumm and Patrick Quichaud

How should we evaluate the outcome of the symposium? It was undoubtedly a very commendable initiative, but it got lost among the sea of problems that have been plaguing the accordion worlds for a numebr of years. The instrument is obviously very contemporary and relevant, as was argued convincingly by Marc Perrone, Pascal Contet (with his "extreme accordion") and Pierre Gervasoni. The problem is that there are too many components of the movement which fail to co-operate, with the result that many projects end up promoting the individual rather than the accordion.

Accordion schools are disappearing and too rare are our attempts to make them more contemporary by teaching the music of the stars who appeal to the young generations. Accordion competitions are too tailored on the desire for publicity of their artistic directors rather than on the needs of competitors. Crucially, we keep promoting the accordion as a solo instrument when young people are constantly looking for chances to play with one another.

Manufacturers are still thinking that the decrease in sales is related to the cost of the product rather than on its loss of image and the fierce competition by all the other instruments and initiatives aimed at satisfying the needs of young people. In a society which is more and more influenced by television and audience ratings, the hopes of reviving our beloved instrument seem scarce; and yet perhaps with a little more humility, a little more will to understand the situation, and well-directed investments, we could find new ways to build a future for the accordion.

Beniamino Bugiolacchi Director of the International Accordion Museum in Castelfidardo

Importante Symposium Sulla La Fisarmonica a Parigi

Si è svolto il 28 aprile presso la "Cité de la Musique" di Parigi ed in concomitanza con il Salon de la Musique, un interessantissimo symposium avente per tema "accordéon, facture et prospectives musicales". L'incontro, bene organizzato ma forse poco pubblicizzato da parte della direzione della Cité, del Musée de la Musique e della associazione Accordèon 2000, ha avuto lo scopo di fare il punto della situazione sul mondo fisarmonicistico europeo mettendo a confronto esperienze e ricerche e tentare di dare nel contempo nuove prospettive musicali ad uno strumento sempre meno visibile alle nuove generazioni.

Dopo un breve saluto agli intervenuti accomodati nello splendido anfiteatro del Museo da parte del presidente onorario Marcel Azola, si sono svolte 9 relazioni tematiche che, in ordine cronologico andiamo ad elencare: "Castelfidardo, culla storica della fisarmonica italiana"(relatore Beniamino Bugiolacchi, direttore del Museo Internazionale della Fisarmonica di Castelfidardo), "Originalità musicale e creazione industriale (René Lacheze, presidente della casa di produzione Maugen), "Produzione italiana ed influenze straniere" (Ing. Marco Galeazzi della "Cemex" di Castelfidardo),"L'accordèon Midi" (Claude Cavagnolo e Sergio Tomassi della Cavagnolo France), "L'accordèon a bassi sciolti" (Thierry Paillet), "L'accordéon diatonique" (Marc Perrone e Massimo Castagnari), "Création di un systeme international de notation (relatore l'editore danese Geir Draugsvoll), "Découverts ed musique de l'extrème" (Pascal Contet), "Comment l'accordéon a trouvé sa place au concert classique (Pierre Gervasoni-musicista e giornalista). Veramente interessanti i dibattiti che si sono succeduti alle varie relazioni, da rimarcare quelli provocati dal Prof. Pierre Monichon (l'illustre storico della fisarmonica) dal fisarmonicista statunitense Peter Soave, da Philippe Krumm e da Patrick Quichaud. Cosa dire del risultato? Iniziativa senz'altro encomiabile che però si disperde nel mare dei problemi che stanno affliggendo da tempo il mondo fisarmonicistico. Lo strumento è senza dubbio ancora attuale; lo hanno dimostrato proprio in occasione di questo incontro Marc Perrone, Pascal Contet (con la sua musica estrema), Pierre Gervasoni.

Mancano purtroppo tante componenti che non riescono a concatenarsi e che si concretizzano sovente in iniziative personalistiche e di conseguenza inefficaci. Le scuole private di fisarmonica diminuiscono e noi in rari casi tentiamo di attualizzarle (quanti insegnanti propongono ai giovani elaborazioni delle musiche dei loro "idoli"?). Insistiamo con concorsi creati su misura e gloria del direttore artistico di turno e no per un arricchimento umano e musicale dello sventurato concorrente. Si prosegue imperterriti nella convinzione che la fisarmonica sia uno strumento "solista" quando al mondo di oggi il giovane non cerca altro che "l'aggregazione".

L'imprenditore pensa ancora che la diminuzione delle vendite dipenda dal costo del prodotto e non da una perdita d'immagine o da una concorrenza spietata da parte di altre realtà per occupare il "tempo libero" giovanile. In una società sempre più influenzata dalla televisione che guarda unicamente agli indici di ascolto sembrerebbe preclusa ogni via al rilancio di questo amato strumento musicale; forse con un po' più di umiltà, con una maggiore convinzione conoscitiva, con qualche investimento più mirato si potrebbero tentare nuove strade per dare qualche certezza e speranza per il futuro.

Beniamino Bugiolacchi Director of the International Accordion Museum in Castelfidardo
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